Si è da poco concluso il 7° congresso nazionale ITALF, un importante evento che si è svolto ad Alba (CN), nel bellissimo Auditorium Fondazione Ferrero, dal 29 giugno al primo luglio 2023, presieduto dal prof. Rando Giancarlo, direttore della Struttura Complessa di Recupero e Riabilitazione Funzionale presso l’ASL CN2 Alba Bra.
Credo non servano parole per presentare l’ITALF, di cui la nostra associazione fa parte, ma ci tengo ugualmente a ricordare che è una delle più importanti ed accreditate Società Scientifiche internazionali nel settore delle patologie linfatiche.
Molti sono i pensieri che si accalcano nel momento in cui mi appresto a volerne parlare, tante sono le cose viste e sentite, ma cercherò di andare ugualmente con ordine.
L’agenda del convegno è stata serrata, ricca di sessioni divulgative, tavole rotonde, workshop, momenti di confronto con i partecipanti.
A proposito dei partecipanti: erano presenti tantissimi specialisti del settore, dal presidente ITALF Sandro Michelini, al segretario Maurizio Ricci, da Boccardo a Belgrado, e poi Campisi, Cestari, Roccatello, Macciò, Stasi, e ancora Christine Moffat, presidente di ILF, il framework a cui ITALF fa riferimento, e tantissimi altri che non me ne vogliano se non sono nominati qui, solo per dovere di concisione.
Le discipline coperte erano molteplici: Angiologia, Cardiologia, Chirurgia Vascolare, Chirurgia Plastica, Dermatologia, Medicina Fisica e Riabilitazione, Medicina Nucleare, Oncologia, Ostetricia e Ginecologia, Geriatria ed altre ancora, a dimostrazione che il Linfedema (primario e secondario) è una patologia complessa che richiede un approccio fortemente multidisciplinare.
Tantissimi anche gli operatori di settore, come fisioterapisti, infermieri, psicologi, tecnici ortopedici e aziende specializzate in ambito linfologico, e poi pazienti e associazioni di pazienti.
Agenda serrata dicevo… basti pensare che in tre giorni di congresso (due mezze giornate ed una giornata completa), per un complessivo di 22 ore, ci sono state 7 sessioni tecnico-divulgative con oltre 70 interventi, 6 tavole rotonde ed 8 workshop!
I temi, come potete immaginare, sono stati davvero tanti, e per questo vi invito a leggere in dettaglio la locandina col programma (https://www.italf.org/wp-content/uploads/2023/06/A.-PROGRAMMA-DEFINITIVO.pdf).
Noi di Lymphido c’eravamo, per accrescere la nostra conoscenza, per ascoltare e vedere quali le innovazioni e quali le nuove conquiste nel trattamento della patologia, e per dare voce ai nostri associati.
In particolare, abbiamo preso parte a due tavole rotonde:
la prima trattava l’importante tema del “Quadro Normativo in Italia e nelle diverse Regioni: Appropriatezza, Congruità, Setting Assistenziali, confronto con le Istituzioni”.
A questa tavola abbiamo portato i risultati di un sondaggio svolto in seno alla nostra associazione e relativo al complesso iter per ottenere il riconoscimento dell’invalidità e dei benefici annessi. Ricordiamo che il riconoscimento della patologia (il codice RGG020 per intenderci) dà diritto al riconoscimento dell’invalidità, come da direttiva INPS, ma questo sembra non essere stato ancora completamente recepito da tutte le commissioni preposte.
È stato un bel momento di confronto tra i vari attori, anche con chi quella direttiva ha contribuito a stenderla.
La seconda tavola rotonda ha trattato invece il tema spinoso “L’indumento elastico: i problemi da ogni punto di vista”.
È stato un momento molto sentito e che ha coinvolto l’intera assemblea, pazienti, associazioni, fisioterapisti, tecnici ortopedici e le aziende produttrici intervenute al congresso.
Si è parlato della necessità di “normare” i prezzi, si è chiesto ancora a gran voce l’applicazione concreta dei LEA (e sembra che Aprile 2024 sia la data da cui finalmente i tutori saranno a carico del SSN), si è convenuto sulla convenienza di istituire una sorta di “certificazione”, “patentino” che garantisca la competenza e uniformità dei tecnici ortopedici in tema di confezionamento dei tutori stessi.
Racconterei molto altro ancora, ma quest’articolo supererebbe di gran lunga la dimensione massima oltre la quale l’attenzione del lettore scende drasticamente.
Tengo ancora a dirvi che ho trovato anche l’organizzazione assolutamente ben pensata nei dettagli, i momenti ristoro, la documentazione informativa, la gestione degli spostamenti e l’accoglienza riservata ai relatori invitati al congresso.
Che dire ancora, vedere così tanto fermento intorno alla nostra patologia mi dà speranza… che se è vero essere una patologia orfana, ci sono tante persone che si stanno adoperando per adottarla al meglio.
per Lymphido
Maurizio